Quattro parole: FAMIGLIE AMICI BARONA FUTURO, sono quelle che messe insieme, meglio d’altro, sono in grado di definire chi siamo.

Siamo un gruppo di FAMIGLIE, tra loro AMICHE, che stanno alla BARONA, preoccupate per il FUTURO.

Siamo quelli lì, quelli delle foto dei mercatini, del pic-nic, degli aperitivi, delle feste. Un giro di persone e di poeti, che amano questo territorio tra cascine, fossi, stradine e campi, che hanno avuto un’intuizione forte: costruire insieme una piccola grande impresa. Crearsi da se la propria strada verso una cittadinanza più consapevole e solidale, realizzare un’esperienza originale che nasce dalla storia delle relazioni reciproche, che viene dalle comuni mangiate, piccole e gustose, e dai figli che insieme giocano e crescono; che ha messo le sue radici nel terreno fertile degli incontri casuali, della com-unione delle chiacchiere al parchetto, mentre si tenta di capire cosa fare di se e della propria Vita.

Ci siamo chiesti come animare nel nostro piccolo il quartiere, come costruire una condizione di vita accettabile, sostenibile, soddisfacente (possibilità di incontro, vita sana, consumi senza sprechi, …). Ci siamo interrogati su come rendere più bello e vivibile il territorio che abitiamo e su come riempire di senso lo stile della nostra vita e soprattutto quella dei nostri figli. La risposta è qua, nel legame di amicizia che si è creato nel quotidiano, nella rete di aiuto e condivisione che si è cementata e che oramai è una base solida per tutti quelli che ne hanno voglia (e necessità). E quando è nata l’idea del mercatino ci siamo detti: perché no? E’ stata la naturale evoluzione delle cose, la risposta ad un bisogno che sottende una motivazione condivisa, un fatto intelligente e spontaneo che concretizza un nuovo modo di essere, di fare la spesa, di risparmiare e di solidarizzare; ma anche un luogo di scambio e, di nuovo, di amicizia. Realizzare e mantenere l'iniziativa comporta ora il riconoscersi e condividere piccoli comportamenti che consolidano il gruppo ed il suo stare assieme.

Risiediamo, giochiamo, studiamo, ci incontriamo…viviamo nei sobborghi cittadini di una periferia nota come “la Barona”, un nome che solo a pronunciarlo in passato evocava timore a chi doveva transitare o venirci a lavorare. Ora no, è diverso, un piccolo sole sorge sul nostro orto ogni sabato e recandoci al mercatino la sensazione è diversa, gradevole, e lo spirito più sereno. Chi vive in modo serio la realtà di una famiglia, radicata sul proprio territorio, si rende conto dell’importanza di questo. La nostra rete di relazioni amicali è nella stessa ottica della piazza di paese, un sito dove si incrociano le storie degli individui, i piccoli eventi, le gioie ed i dolori, le nascite, i compleanni, i desideri ed i sogni di ognuno. La scelta del biologico è non solo un fine (siamo felici di magiare bio perché crediamo nella qualità del cibo e nella speranza di migliorare il mondo che lasceremo alle prossime generazioni) ma anche il mezzo per creare questa rete. Rete tanto più interessante quando vista in funzione dell’eterogeneità delle persone che la compongono: bimbi piccoli ma anche i loro nonni, genitori tra i più diversi in quanto ad età, provenienze, scelte personali, politiche, religiose, e per questo rese ancora più ricche dall’esperienza di un gruppo sempre più vitale e capace di fagocitare (!) nuovi amici nel rispetto della specificità di ciascuno.

Senza preclusioni di sorta ma solo per il gusto di stare assieme in modo pulito.

La volontà, di sicuro, è cominciare a costruire concretamente un presente ed un futuro migliore, che inizia da una piccola cosa, un’abitudine quotidiana come quella della scelta del cibo da portare sulle nostre tavole. Partendo dal principio che siamo quello che mangiamo possiamo dire che ora siamo più belli, più sani, più uniti e più biologici. Siamo più interessanti, ed interessati a continuare questo percorso che ha a che fare con la Qualità della Vita nel suo significato più profondo: cibo, natura, relazioni, affetti, problemi educativi, sport, cultura, arte, bellezza, utopia.

Non sappiamo come procederà, ma già così il futuro fa meno paura!


diciamo di noi:

 "permettimi di dirti che quello che avete messo in pista e a cui noi tutti partecipiamo provoca in me un piacere quasi fisico. Gli acquisti fatti con intelligenza che coinvolgono gioiosamente famiglie come quelle che ho visto sabato, sono una cosa che un po' invidiavo ad alcuni GAS che ho avuto modo di conoscere in passato. Sabato scorso, un po' l'ambientazione un po' le persone hanno conferito al nostro biomercatino le sembianze di una piazza di paese d'altri tempi, con la gente che, oltre che fare la spesa si incontra scambia 4 chiacchere all'insegna di un sano e doveroso, perdonami il termine cazzeggio"...
Alex

"quando cuocio la roba del mercatino, anche nella pentola a pressione, non si lascia mai andare; broccoli e cavolfiori sono molto più buoni, saporiti, solidi e resistenti. Ho apprezzato soprattutto il gusto delle carote mangiate crude, che finalmente sanno davvero di carote!"
Donatella

"da quando faccio la spesa al mercatino, e non devo più andare al supermercato due o tre volte alla settimana per avere roba fresca, mi sono accorta che il costo della spesa per la famiglia si è praticamente dimezzato"
Betty

"mamma mia quanto siamo belli.Grazie !!!!!"
Simone