Qualità sociale

L'impatto ecologico e il vantaggio in termini di minor costo sociale, sono stati studiati da diversi enti, tra cui IFOAM che in un dossier affronta il rapporto tra agricoltura convenzionale e tasso di produzione, fame e povertà, arrivando alla conclusione che l'agricoltura biologica può aumentare la sicurezza alimentare nei paesi in via di sviluppo.
L'Ufficio statistico UE ha pubblicato un rapporto sui gas ad effetto serra prodotti dall'agricoltura, valutando che tra il 1990 e il 2000 le emissioni di protossido di azoto, causate (per il 65%) dai nitrati del suolo utilizzati nell'agricoltura convenzionale, si sono ridotte del 5,5% grazie al maggiore sviluppo dell'agricoltura biologica.
Uno studio della Washington State University, pubblicato su Nature, riporta che le mele biologiche sono migliori, non solo per l'assenza di pesticidi, ma per i minori consumi di energia ed acqua, per le elevate rese produttive, per la redditività garantita agli agricoltori, oltre che per le già citate migliori qualità organolettiche.

Continua, anche se moderatamente, la crescita delle mense scolastiche biologiche: dalle 69 del 1996, anno del primo censimento, alle 683 rilevate nel 2007.
Il numero delle mense comprende tutti i comuni che hanno scelto di introdurre in tutto o in parte prodotti biologici nelle scuole pubbliche, ma anche le varie scuole private, che hanno inserito il bio come scelta di qualità del servizio offerto. Per esempio a Milano ne sono state rilevate quattro: una è la mensa del comune che fornisce 75.000 pasti giornalieri tra nidi, materne, elementari e medie, due sono mense di scuole private che preparano rispettivamente 400 e 250 pasti, un’altra ancora è la mensa di una scuola steineriana che serve ogni giorno 140 pasti.